L’Italia riapre all’Europa a partire dal 3 giugno, eliminando l’obbligo di quarantena per i cittadini provenienti da Paesi Schengen e Regno Unito, ma molti paesi non ricambieranno la cortesia.
La decisione di molti governi europei di non dare libero accesso ai cittadini italiani o comunque d’imporre delle restrizioni, hanno deluso le aspettative di Roma, scatenando la reazione del ministro degli esteri Luigi di Maio: “L’Italia non è un lazzaretto!” aveva tuonato il responsabile della Farnesina, preoccupato per i contraccolpi sull’imminente stagione turistica e in generale sull’economia del paese.
Per cercare di trovare un accordo, soprattutto con i paesi confinanti come Austria e Slovenia, ma anche con altre nazioni meta di vacanze e fonte di turismo per l’Italia, Di Maio, di fronte alla sfida più impegnativa da quando è alla Farnesina, ha annunciato un breve tour per spingere le diplomazie europee a trovare una soluzione, anticipando accordi presi sulla testa dell’Italia con i corridoi turistici. Il dubbio nemmeno troppo velato del ministro degli esteri, è che si usi l’emergenza per tagliar fuori l’Italia dai flussi turistici.
Di Maio avrà un confronto con il ministro degli esteri francese Jean-Yves Le Drian il 3 giugno, sarà in Germania il 5, in Slovenia il 6 e in Grecia il 9. “Spiegherò ai miei colleghi – ha detto - che l'Italia dal 15 giugno è pronta a ricevere turisti stranieri anche extra Schengen: tutti i dati sui contagi saranno sempre pubblici, ma non accettiamo blacklist e non abbiamo nulla da nascondere. Esigiamo rispetto”.
Attualmente la Grecia, che ha escluso anche i turisti provenienti da Francia, Gran Bretagna e Spagna, ha proposto di aprire agli italiani, ma con un test obbligatorio per stabilire la quarantena per chi arriva da Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, e Veneto; la Slovenia potrebbe aprire senza condizioni ai residenti in Friuli Venezia Giulia o per chi ha una prenotazione nel paese; l’Austria considera l’Italia ancora un paese a rischio e ha concesso solo un passaggio ai cittadini tedeschi diretti verso la penisola. Anche la Svizzera riaprirà solo il 6 luglio le frontiere con l'Italia.
Anche in questo caso dunque l’Europa sembra andare in ordine sparso, e proprio dall’Italia e da Di Maio giunge la richiesta di una decisione a livello europeo, la stessa Commissione aveva raccomandato un’uscita coordinata dall’emergenza per i paesi dell’Unione, ma soprattutto il ministro ha espresso la volontà di non accettare liste di buoni e cattivi nell’emergenza Covid 19.
Furioso con Atene il governatore del Veneto Luca Zaia: “La Grecia nei confronti dell'Italia ha avuto un comportamento assolutamente riprovevole. – ha detto - Per noi le frontiere sono aperte a tutti: se fossi il ministro degli Esteri sarei già ad Atene. Bisogna intervenire subito”.
Non tutti i paesi però hanno lo stesso atteggiamento verso l’Italia: Turchia, Portogallo, Lettonia, Serbia, Kosovo, Albania, ma anche l’Olanda ad esempio non hanno imposto restrizioni agli italiani, anche a scopo di turismo.
Alessandro Martegani