Crollo del ponte a Genova Foto: EPA
Crollo del ponte a Genova Foto: EPA

Sono proseguite per tutta la notte e continuano ancora le operazioni di ricerca fra le macerie del Ponte Morandi, il viadotto dell'autostrada A10 di Genova crollato ieri trascinando in basso 100 metri di carreggiata, mezzi e persone. La situazione era apparsa subito molto grave e la conta delle vittime si è ulteriormente allungata.

A 24 ore dal disastro che ha fra l'altro paralizzato il traffico del capoluogo ligure, due delle tre aree di ricerca sono state totalmente controllate: il lato sinistro del fiume Polcevera, e quella al centro dove ci sono i resti di diversi mezzi pesanti e di auto schiacciate, con un enorme pezzo di ponte conficcato nel terreno.

I soccorritori stanno invece ancora cercando fra le macerie lungo il lato destro del fiume, dove si trova anche la linea ferroviaria. Il numero delle vittime si è ulteriormente allungato, mentre rimangono 16 i feriti, 12 in gravi condizioni. Nell'area sono state fatte sfollare quasi 500 persone per il rischio di nuovi crolli sul viadotto lungo più di un chilometro.

Oggi a Genova sono giunti i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio e il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli per un sopralluogo; già ieri era arrivato il premier Giuseppe Conte che fatto visita ai feriti.

Ancora ipotesi intanto sulla causa del crollo che sarebbe avvenuto per un cedimento della struttura in cemento armato: sarà avviata un'inchiesta sulla manutenzione della struttura, e di certo si sa che il ponte sarà demolito, ma rimangono ancora da valutare tempi e modi, e nel frattempo si dovrà risolvere il problema della circolazione di Genova.