È possibile che Matteo Salvini non subisca nemmeno un processo, il procuratore di Catania, a cui è stato restituito il caso aveva già chiesto l’archiviazione e la decisione del Giudice per l’udienza preliminare potrebbe andare in questa direzione, ma in ogni caso la decisione del Senato, che ha dato via libera ai giudici, avrà conseguenze politiche piuttosto che giudiziarie.
Salvini, conscio del fatto che l’autorizzazione sarebbe stata concessa in ogni caso, e che la vicenda giudiziaria sul caso Gregoretti ben difficilmente avrà conseguenze pratiche, ha deciso di giocare la partita politicamente, da una parte presentandosi all’aula di Palazzo Madama come un difensore dei confini nazionali, desideroso di far valere le proprie ragioni in tribunale, e un padre di famiglia preoccupato per le conseguenze del processo sui figli, dall’altra ha sottolineato le contraddizioni nelle posizioni della maggioranza e in particolare dei 5 stelle, i più duri accusatori di Salvini ora, ma alleati di governo quando il blocco della Gregoretti con 131 persone a bordo era stato deciso.
Un anno fa, quando Luigi Di Maio e Matteo Salvini erano alleati, i 5 Stelle votarono “no” all’autorizzazione per Salvini sul caso Diciotti, ma ora le cose sono cambiate. Il leader dei grillini Vito Crimi ha ricordato come Salvini abbia cambiato idea più volte sulla vicenda, ma non basta a cancellare le accuse del centro destra che ha ribadito come al governo, all’epoca dei fatti contestati, ci fossero i 5 Stelle e lo stesso presidente del consiglio Giuseppe Conte, che avevano condiviso la linea dura sull’immigrazione.
Ancora una volta però in imbarazzo è anche il Pd, che ha votato a favore del via libera al processo, ma deve fare i conti con chi accusa il partito di giustizialismo, come Matteo Renzi, e con l’impressione di essere caduto ancora una volta nel gioco di Matteo Salvini, pronto a sfruttare la vicenda anche in vista della campagna elettorale per le prossime regionali.
Una vicenda seguita con interesse anche nel centro destra, che ha votato compatto contro l’autorizzazione, convito che la giustizia non possa entrare in decisioni che spettano alla politica e che il voto di ieri rappresenti in pericoloso precedente. Non mancano però le preoccupazioni in vista delle prossime regionali: Salvini ha agito da solo ancora una volta, e Fratelli d'Italia lo ha invitato, ancora una volta, a una maggiore collegialità nelle decisioni, ricevendo però un’alzata di spalle dai vertici della Lega.
Alessandro Martegani