Matteo Salvini ed Enrico Letta
Matteo Salvini ed Enrico Letta

L’Italia si è risvegliata a destra: i dati ormai definitivi infatti assegnano una netta vittoria alla coalizione di centro destra e in particolare a Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meoni che con il 26 per cento tiene saldamente in mano la maggioranza di centro destra, sia alla Camera sia al Senato, e vede la propria leader ormai proiettata verso la guida del futuro governo di centrodestra.

Se ci consegneranno la guida del paese non deluderemo gli italiani e governeremo nell’interesse di tutti i cittadini

Giorgia Meloni

Una consapevolezza che Giorgia Meloni ha dimostrato di avere subito, parlando già del futuro del paese. “Il voto degli italiani ha dato un'indicazione chiara per un governo di centrodestra a guida Fratelli d'Italia”, ha detto, “e se ci consegneranno la guida del paese non deluderemo gli italiani e governeremo nell’interesse di tutti i cittadini”.

Sono carico, determinato, fiducioso e orgoglioso della campagna elettorale fatta dal mio partito

Matteo Salvini

E se in casa di Fratelli d’Italia si festeggia, non altrettanto si fa in casa Lega: il Carroccio ha dimezzato i voti rispetto alle politiche del 2018, si è quasi fatto raggiugere da Forza Italia e anche la leadership di Matteo Salvini è a rischio, anche se il diretto interessato ha addebitato il calo di consensi alla permanenza nel governo Draghi, e ha escluso di dimettersi, rinviando tutto a un congresso federale in cui sembra intenzionato a dare battaglia nonostante i malumori nemmeno troppo nascosti che crescono nel partito : “Il dato della Lega non mi soddisfa, non è quello per cui ho lavorato, ma con il 9 per cento siamo in un governo di centrodestra in cui saremo protagonisti: sono carico, determinato, fiducioso e orgoglioso della campagna elettorale fatta dal mio partito”.

Faremo un’opposizione dura e intransigente, la faremo con tutte le nostre forze

Enrico Letta

Di dimissioni, o meglio della volontà di non guidare più il partito, ha invece parlato il segretario del Pd Enrico Letta, che rimarrà segretario solo fino al prossimo congresso. “Non mi ripresenterò candidato”, ha detto nella prima conferenza stampa dopo il voto “la mia leadership terminerà non appena ne sarà individuata un’altra”.
Letta ha puntato il dito contro il Terzo polo di Calenda e Renzi e soprattutto contro Giuseppe Conte e i 5 Stelle per non aver accettato una larga alleanza. “Siamo il secondo partito del paese e il primo dell’opposizione”, ha detto, “faremo un’opposizione dura e intransigente, la faremo con tutte le nostre forze, ma rimane il fatto – ha concluso - che oggi è un giorno triste per l’Italia e l’Europa, perché il paese avrà il governo più a destra della sua storia”.

Alessandro Martegani