Una sfida a Pd e 5 Stelle, a pochi giorni dalle elezioni, con tutta l’intenzione di affrontare il giudizio politicamente. È questa la linea scelta da Matteo Salvini nella vicenda della nave Gregoretti, che lo vede accusato di sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio per aver bloccato, nel luglio 2019 quando era ministro dell’interno, 130 persone a bordo della nave della marina militare italiana.
Si tratta di una vicenda controversa: la stessa procura di Catania si era pronunciata per l’archiviazione, e il leader della Lega, nonostante le smentite dei 5 stelle e del Premier Giuseppe Conte, sostiene che si trattò di una decisione dell’intero governo.
Il merito della questione però ora c’entra ben poco: il leader della Lega, contestato in passato per aver sfruttato l’immunità, ha deciso di giocarsi la partita politicamente, chiedendo ai suoi senatori di votare a favore del processo, e costringendo la maggioranza a non partecipare alla seduta della Giunta per le immunità per non assecondare il suo gioco, ma Salvini non si è fermato. “Quelli del Pd – ha detto - non si sono nemmeno presentati, e se ci sarà un processo chiamerò anche Conte e Di Maio a testimoniare”.
“Non sarà un processo a un uomo, ma un processo a un'idea di un'Italia bella, sicura, libera” ha aggiunto chiamando a raccolta i suoi sostenitori. “Sono il primo politico a essere felice se lo mandano a processo: devono avere paura quelli che hanno fatto qualcosa di sbagliato, non chi ha fatto qualcosa di giusto".
La partita ora si trasferisce nell’aula di palazzo Madama, che dovrà prendere una decisione entro febbraio, ma tutto lascia pensare che sarà una battaglia lunga, che il numero uno della Lega intende giocarsi in tutte le sedi e con ogni mezzo per dimostrare la legittimità della sua linea e guadagnare consenso.
La reazione della Lega è già iniziata, guardando anche le elezioni di domenica in Emilia Romagna, un voto che potrebbe rappresentare la svolta della legislatura in caso di vittoria di Salvini. Il partito ha anche ha anche lanciato una staffetta di digiuno a sostegno del leader, con un sito dedicato, “digiunopersalvini.it”, che in poche ora ha raccolto migliaia di adesioni. “È dura, dovrò evitare tortellini e lasagne – ha spiegato il leader della Lega che parteciperà all’iniziativa -, ma farà bene anche a me”.
Alessandro Martegani