"Lo faccio per amore della politica e passione per i valori democratici" queste le prime parole di Enrico Letta dopo aver annunciato la sua candidatura a segretario del Partito Democratico. Letta ha poi aggiunto: "Voglio ringraziare Nicola Zingaretti, mi lega a lui profonda amicizia e grande sintonia. Io non cerco l'unanimità, io cerco la verità nei rapporti fra di noi per uscire dalla crisi e guardare lontano". Poi Letta prosegue dicendo: "Parlerò domenica all'assemblea, io credo alla forza della parola, al valore della parola, chiedo a tutti coloro che domenica voteranno di ascoltare la mia parola e di votare sulla base delle mie parole".
Letta ha poi spiegato di voler aprire il dibattito in tutti i circoli, per discutere delle migliori modalità per andare avanti uniti.
Enrico Letta torna quindi al partito che di fatto lo aveva pugnalato alle spalle, quando da premier venne destituito da Matteo Renzi, dopo l'ormai famoso "Stai sereno Enrico", tanto che abbandonò non solo il partito ma anche la politica per qualche anno.
L'ex premier decise di riscriversi al PD nel 2019, per la stima che provava nel segretario Zingaretti che ora andrà a sostituire.
Curioso il fatto che ora due "vittime illustri" di Renzi, Letta e Giuseppe Conte, si trovino alla guida rispettivamente di Pd e Movimento 5 Stelle.
Lo stesso Zingaretti, dopo la candidatura di Letta, che definisce come "la persona giusta" ha dichiarato: "Se guardo alle scelte che si stanno facendo sono ancor più convinto di aver fatto bene; si chiude, mi auguro, la stagione delle polemiche e si apre la stagione di Pd protagonista, era quello che volevo".
A ringraziare Letta per la disponibilità sono stati anche i leader delle correnti interne del Pd, come Dario Franceschini e Andrea Orlando ed altri esponenti come Paolo Gentiloni e Graziano Delrio. Anche un uomo storicamente molto vicino a Renzi, come Andrea Marcucci, ha assicurato massima collaborazione al candidato segretario.
Davide Fifaco