Si chiama sindrome da rientro, o “post-vacation blues”, ed è quasi un paradosso: una volta rientrati dalle meritate vacanze, anziché essere più riposati e felici, in molti si sentono addosso un malessere diffuso che può sfociare anche in problemi fisici.
Secondo dei dati diffusi dall’Istat, l’Istituto italiano di statistica, la sindrome da rientro colpirebbe ogni anno circa sei milioni di italiani, con maggior incidenza tra i 25 ei 45 anni, con ansia e stress a causa del ritorno agli impegni e scadenze della vita quotidiana e del lavoro dopo i ritmi, blandi e le attività rilassanti delle vacanze.
I sintomi sono disagio, spossatezza e depressione, e solitamente durano una settimana, ma, in alcuni casi, si possono scatenare problemi più seri e duraturi come ansia, insonnia, irritabilità e nervosismo, difficoltà di concentrazione, fino a mal di testa, dolori muscolari, disturbi della digestione e del sonno e depressione.
Per combattere la sindrome da rientro non mancano però le contromisure: è utile rientrare dalle vacanze alcuni giorni prima della fine delle ferie, per riprendere le attività quotidiane e lavorative con gradualità, dormire regolarmente, seguire un'alimentazione corretta, fare sport e attività all'aria aperta, fare delle pause durante il lavoro, e dedicare il fine settimana al relax e alla famiglia. Aiuta poi anche dedicarsi, sia sul lavoro sia a casa, a obiettivi o attività che ci diano soddisfazione, in modo da trasformare la vita e il lavoro quotidiani in una piccola avventura.
Alessandro Martegani