Il caldo continua a far segnare nuovi record: per la prima volta dal 1954, anno in cui iniziarono le rilevazioni, lo zero termico, l’altitudine alla quale la temperatura nell’ atmosfera è di zero gradi Celsius, è salito a 5.328 metri.
La rilevazione è avvenuta nella stazione di radiosondaggio Novara Cameri, in Piemonte, e si tratta di un dato in aumento, visto che supera la rilevazione avvenuta il giorno prima in Svizzera, dove lo zero termico era stato registrato a 5.298 metri.
A testimoniare l’innalzamento ci sono anche le temperature rilevate sulle montagne: 23 gradi a 2.100 metri e 39 a 900 metri.
Si tratta di una situazione che preoccupa, soprattutto per la tenuta dei ghiacciai: uno zero termico così alto determina infatti temperature abbondantemente superiori allo zero su tutto l’arco alpino, dove normalmente lo zero termico medio in estate è a 3.800 metri, favorendo lo scioglimento di tutti ghiacciai.
A Punta Penia, la cima più alta della Marmolada, a 3.343 metri, ad esempio, il termometro ha raggiunto i 14 gradi. Sullo stesso ghiacciaio il 3 luglio del 2022, quando il distacco di una massa di ghiaccio costò la vita a undici alpinisti, la temperatura era di 12,7 gradi. Anche sul Monte Rosa alla Capanna Margherita, il rifugio più alto d’Europa, a un’altitudine di 4.554 metri, il termometro ha sfiorato i sette gradi di massima.
Si tratta di un fenomeno diffuso: anche la Nasa, l’agenzia spaziale americana, ha confermato che lo scorso luglio è stato il più caldo mai registrato dal 1880, mentre in Italia il Consiglio Nazionale delle Ricerche afferma che questi record potrebbero essere presto superati, visto che l’ondata di caldo africano non darà tregua per almeno una settimana.
Alessandro Martegani