Lavorare per un’ora in più al giorno, in cambio di una giornata in meno in ufficio: è la proposta che Banca Intesa, uno dei maggiori gruppi bancari in Italia, con filiali anche in Slovenia, ha avanzato ai suoi dipendenti.
L’idea è di passare, dalle attuali 37 ore e mezza settimanali, a 36, ma redistribuendo le ore su quattro giorni anziché cinque la settimana, lavorando nove ore al giorno al posto delle attuali sette ore e mezza, per avere un giorno libero in più.
La proposta è stata presentata ai sindacati, nell’ambito di una più ampia trattativa sullo smart working, e sarebbe anche già prevista dal contratto nazionale.
Per ora la proposta di Banca Intesa è destinata solo agli uffici, ma i sindacati vorrebbero fosse estesa a tutti i lavoratori. Chi sceglie di lavorare per quattro giorni la settimana, specifica però la Banca, “non riposerà obbligatoriamente il lunedì o il venerdì, ma potrà scegliere quando prendere il giorno di riposo aggiuntivo”.
Si tratta di un provvedimento varato sia per limitare i consumi di energia nelle sedi, sia per migliorare la qualità di vita dei dipendenti, anche se ci sono teorie che sostengono che i lavoratori migliorino la qualità di vita con il lavoro a casa piuttosto che con una giornata libera in più.
Non si tratta peraltro di una novità: settimane lavorative da quattro giorni sono state già sperimentate in Gran Bretagna, Irlanda, Portogallo, Belgio, Olanda, Danimarca e Norvegia, con risultati soddisfacenti: spesso con un orario ridotto, a pari stipendio, la produttività è rimasta invariata. Esiste anche un movimento denominato “4 day week global “, molto seguito in Spagna, Stati uniti, Australia e Nuova Zelanda.
Alessandro Martegani