Matteo Salvini può essere processato sul caso Gregoretti. L'aula del Senato ha respinto la mozione che chiedeva di non concedere l’autorizzazione al tribunale dei ministri. Parere favorevole al processo era stato dato anche dalla giunta per le immunità, con il voto decisivo del gruppo della Lega.
Il tribunale potrà quindi procedere nei confronti dell’ex ministro dell'interno, accusato di sequestro di persona per aver impedito lo sbarco di 131 migranti, rimasti per quattro giorni su una nave della marina militare italiana nel luglio del 2019.
Lo stesso Salvini, intervenendo nel dibattito, aveva chiesto di concedere l'autorizzazione, in modo da poter far valere le proprie ragioni in tribunale.
“Lo sapevo. Sono assolutamente tranquillo e orgoglioso di quello che ho fatto – ha detto dopo il voto - e lo rifarò appena tornato al governo. Ho giurato sulla Costituzione, che prevede che difendere la patria è dovere di ogni cittadino e ho difeso l'Italia”.
“Ho scelto – ha aggiunto -, contro il mio quieto vivere, di andare davanti a un tribunale, orgoglioso di aver salvato migliaia di vite umane”. “Sono convinto che la fine sarà archiviazione. Chi vota oggi pensando di vincere – ha aggiunto - sarà sconfitto dalla storia”.
A favore dell’autorizzazione hanno votato i Leu, Pd, Italia Viva e 5 Stelle. Contro si erano dichiarati Fratelli d’Italia e Forza Italia. La Lega non ha partecipato al voto.
In particolare il dibattito si è sviluppato sulle responsabilità di Salvini, ma soprattutto sulla necessità di evitare o meno di far decidere ai magistrato sull’operato della politica.
Ora la parola passa al procuratore di Catania, che aveva però già chiesto l’archiviazione nei confronti dell’ex ministro dell’Interno ritenendo che non ci fosse stato alcun sequestro a bordo della nave Gregoretti, e al giudice delle indagini preliminari che dovrà valutare se ci sono gli estremi per continuare.

Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO
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