Nelle ultime settimane il Ministro Fioramonti ha lamentato più volte la mancanza di fondi per la scuola e l'università e ora, come ha riportato in un post su Facebook, spiega che si dimette, ma che non smetterà di lavorare: "Il mio impegno per la scuola e per le giovani generazioni non si ferma qui, ma continuerà, ancora più forte - scrive - come parlamentare della Repubblica Italiana." “Non è stata una battaglia inutile - continua - e possiamo essere fieri di aver raggiunto risultati importanti: lo stop ai tagli, la rivalutazione degli stipendi degli insegnanti, la copertura delle borse di studio per tutti gli idonei, un approccio efficiente e partecipato per l’edilizia scolastica, il sostegno ad alcuni enti di ricerca che rischiavano di chiudere e, infine, l’introduzione dell’educazione allo sviluppo sostenibile in tutte le scuole". Ma non è bastato. Per università e ricerca, definite da Fioramonti "motore del Paese che costruisce il futuro di tutti noi" secondo il Ministro dimissionario la Finanziaria avrebbe dovuto prevedere un miliardo in più. "Si recuperano centinaia di milioni di euro in poche ore da destinare ad altre finalità quando c'è la volontà politica” afferma ancora Lorenzo Fioramonti che ora potrebbe lasciare anche il Movimento 5 Stelle per fondare un gruppo parlamentare autonomo. (a.c.)
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