Si attende il nuovo e probabilmente definitivo vertice del governo italiano sulla decisione delle restrizioni da introdurre per il periodo natalizio. L’ipotesi più quotata attualmente è quella di un’Italia tutta in zona rossa nei giorni festivi e prefestivi, a partire dal 24 dicembre fino al 3 gennaio. Non è però ancora esclusa la possibilità che la zona rossa valga anche il 6 gennaio oppure che si introduca, per il medesimo periodo, una meno restrittiva zona arancione. Il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, ha spiegato che al Ministero della Salute è stato proposto di optare per misure rigorose, simili a quelle della zona rossa; richiesta già in precedenza formulata dal governatore del Veneto, Luca Zaia, che aveva invocato una chiusura fino all’Epifania, trovando il favore dei ministri Speranza e Boccia. C’è però chi non è d’accordo con questa linea e vorrebbe mantenere le aperture a Natale, come il presidente della Liguria, Giovanni Toti che accusa il Governo di voler inibire gli spostamenti e la libertà di impresa e spinge affinché permanga il criterio dei colori nelle diverse regioni, rifiutando il principio delle regole uniformi. Intanto la capo delegazione di Italia Viva, Teresa Bellanova, non ha preso parte a nessuno degli incontri sulle misure anti contagio, attendendo di incontrare Conte con tutto il gruppo del partito di Renzi, nella verifica di governo.
Il premier ha commentato le eventuali chiusure di Natale partendo dai possibili assembramenti per i regali ed ha precisato che non dà la colpa ai cittadini, sottolineando che la stragrande maggioranza sta rispettando le regole. Sul cashback Conte ha dichiarato che si tratta di una riforma di sistema che ha l’obiettivo di pagamenti più convenienti, in sicurezza e che consentono di recuperare il sommerso, aiutando i negozi che stanno soffrendo.
Davide Fifaco