Probabilmente il nuovo Dpcm, in Italia, slitterà a giovedì. Lombardia, Piemonte e Calabria, le Regioni con l'indice Rt più alto, dovrebbero diventare "zone rosse". Anche la Liguria è a rischio e potrebbe avere limitazioni più dure del resto d'Italia. Il premier Giuseppe Conte si è riunito con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, il ministro Francesco Boccia ed i capi delegazione della maggioranza. Al vaglio i provvedimenti da prendere per arginare la pandemia. Lombardia, Piemonte e Calabria rischiano quindi di dover adottare le misure più restrittive, compreso il lockdown generale. Ci saranno interventi validi in tutta Italia e misure per i singoli territori, con il Paese diviso in 3 fasce che corrispondono ad altrettanti scenari di rischio individuati con criteri "scientifici e oggettivi" approvati dall'Istituto superiore di Sanità: più è alta la diffusione del virus, più è in sofferenza il sistema sanitario, maggiori saranno le restrizioni.
Ma il virologo Andrea Crisanti, dell'Università di Padova, lancia l'allarme dati e avverte che le Regioni potrebbero truccare i dati per evitare le chiusure. Inoltre, spiega che sulle chiusure l'Italia è in ritardo di almeno due settimane. In alcune Regioni il lockdown, dice, andava fatto prima. In particolare, afferma di essere "d'accordo" con i medici che chiedono di chiudere la città di Milano. "Quando ci sono 9mila casi al giorno il sistema sanitario non è più in grado di fronteggiare la situazione. Andavano fatte chiusure mirate 15 giorni fa e non saremmo a questo punto", ha concluso Crisanti.
Intanto si registrano tensioni durante la manifestazione organizzata a Brescia contro l'ultimo Dpcm alla quale hanno partecipato oltre ad alcuni esercenti, esponenti di estrema destra e del mondo ultras. Un ultrà del Brescia si è gravemente ferito ad una mano con una bomba carta che avrebbe raccolto da terra.
Davide Fifaco