Soltanto una scuola italiana su tre lo scorso anno scolastico è risultata accessibile agli alunni con disabilità motoria. È quanto emerge da un rapporto Istat. La Regione più virtuosa è la Valle d'Aosta con il 58,4% di strutture accessibili. Cresce del 5% il numero di alunni con disabilità che frequentano le scuole, ma le tecnologie di supporto sono ancora insufficienti per un istituto su cinque.
L'assenza di un ascensore o l'adeguato trasporto delle persone con disabilità rimangono le barriere più diffuse, pari al 45%. Numerose, infatti, le scuole sprovviste di servoscala interno (31%) o di bagni a norma (24%). Scarsa anche l'accessibilità per gli alunni con disabilità sensoriale: solo il 16% delle scuole dispone di segnalazioni visive per studenti con sordità o ipoacusia, mentre le mappe a rilievo e i percorsi tattili, necessari a rendere gli spazi accessibili agli alunni con cecità o ipovisione, sono presenti solo nell'1,5%% delle scuole.
La situazione riguarda tutto il territorio italiano, con poche differenze tra il Nord e il Sud.
Solo il 19% delle scuole ha effettuato, nel corso dell'anno scolastico, lavori finalizzati all'abbattimento delle barriere architettoniche, mentre il 17% dichiara di non averlo fatto anche se l'edificio ne avrebbe avuto bisogno.
L'area dello svantaggio scolastico è molto ampia e non riguarda solo gli alunni con disabilità. Tra gli studenti con difficoltà educative-apprenditive, che
richiedono un percorso didattico personalizzato, figurano gli alunni con disturbi evolutivi specifici (come i disturbi dell'apprendimento) oppure quelli con problemi dovuti al loro ambiente socio-economico, linguistico e culturale di provenienza.
Escludendo gli alunni con disabilità, gli altri alunni che presentano un bisogno educativo speciale superano l'8% degli alunni iscritti. Più della metà sono alunni con disturbi specifici dell'apprendimento (51,8%); l'altra quota più importante è rappresentata dallo svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale (35,4%).
Rispetto all'anno scolastico 2017/2018 la presenza di questi studenti risulta in aumento del 23%.
Davide Fifaco