"Ho sempre detto che la pandemia di Covid non è finita, ma oggi abbiamo strumenti per gestirla in maniera diversa" ha dichiarato il ministro della Salute italiano, Roberto Speranza, che ha aggiunto: "Non dobbiamo abbassare la guardia, dobbiamo continuare ad avere un'attenzione in particolare all'utilizzo delle mascherine al chiuso e poi continuare a fare le terze dosi".
Un invito alla prudenza condiviso anche dal consulente del Ministero della Salute, Walter Ricciardi, che già qualche giorno fa aveva avvertito che le mascherine al chiuso andrebbero tenute "almeno fino a giugno". Secondo Ricciardi il mese di maggio sarà quello in cui si fronteggerà un momento delicato, perché con l'eliminazione delle mascherine anche al chiuso e la liberalizzazione dei comportamenti è probabile che una risalita dei contagi ci sarà, con un possibile picco tra giugno e luglio.
Intanto in ambito scolastico, dove è previsto un allentamento delle restrizioni, tornano a salire, in modo lieve, i contagi da Covid-19. In aumento anche le classi con almeno uno studente in Didattica a distanza.
Dopo quasi due mesi in cui i dati di presenza degli studenti andavano migliorando di settimana in settimana, l'ultimo monitoraggio del Ministero dell'Istruzione ha infatti certificato un'inversione di tendenza. Proprio ora che, con la fine dello stato d'emergenza, a partire da aprile le misure di sicurezza dovrebbero iniziare progressivamente ad allentarsi un po' dappertutto. Il mondo scolastico non fa eccezione: tra le ipotesi circolate negli ultimi giorni quella che dal 1° maggio potrebbe cadere l'obbligo delle mascherine in classe.
Un segnale fortissimo che confermerebbe l'intenzione di andare verso una graduale normalità. Ma i contagi, complice la comparsa della nuova variante Omicron 2, stanno riprendendo la loro corsa. Due gli indicatori, direttamente correlati con la diffusione del virus tra gli studenti: il primo è la percentuale di alunni che hanno frequentato le lezioni in presenza, il secondo il numero di classi in Didattica digitale integrata, che, rispetto alla Dad, non coinvolge tutti gli alunni della classe, ma solo chi non può recarsi a scuola, come i casi positivi o oggetto di quarantena precauzionale.
Davide Fifaco