Meno persone sulle spiagge, ma a un prezzo più alto. La necessità di distanziare di più le postazioni sulle spiagge per rispettare le norme di prevenzione, ha portato anche a un rincaro delle tariffe delle spiagge, perlomeno secondo quanto rivelato da un’indagine di Altroconsumo, la rivista dedicata al mondo dei consumatori.
I gestori delle spiagge, per recuperare almeno in parte i guadagni perduti e le spese necessarie per dotare i lidi di gel igienizzanti, percorsi sicuri e cartelli, sembrano aver reagito perlopiù alzando i prezzi, puntando sugli irriducibili dell’ombrellone, piuttosto che su politiche per aumentare il numero delle presenze con offerte o attività.
Secondo la rivista, che ha analizzato i prezzi in 117 stabilimenti balneari in Sicilia, Lazio, Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Campania e Marche, i rincari arriverebbero fino al 35 per cento in più.
Noleggiare ombrellone e lettino per un mese costa il 5 per cento in più, 15 per cento in più per un abbonamento settimanale, 12 per un giorno.
Il rincaro maggiore segnalato è quello di Finale Ligure, in provincia di Savona, passato da 33 a 45 euro per una giornata in spiaggia. In generale in Liguria un abbonamento settimanale costa poco più di 280 euro contro i 245 del 2019, ma i rincari sono state registrati anche al sud, come ad esempio ad Anzio, dove gli aumenti sono stati superiori al 30 per cento.

Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO
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