La notizia dell’obbligo di tamponi per entrare in Slovenia anche da per i lavoratori transfrontalieri, è stata accolta con stupore anche in Friuli Venezia Giulia, regione che condivide gran parte del confine con la Slovenia, e in cui vivono moltissimi lavoratori che devono passare la frontiera ogni giorno. Anche Walter Bandelj, presidente dell’SSO, una delle due organizzazioni maggiormente rappresentative della comunità slovena in Italia, non usa mezzi termini per commentare la decisione di Lubiana.
“È una grande sciocchezza – dice – così come quando l'ex Presidente del governo Marjan Šarec ha messo i blocchi di cemento sulle strade. Si sta ripetendo quella che è una grande sciocchezza per tanti motivi, a partire dal fatto che non possiamo pensare di fare la fotocopia della vita transfrontaliera in Austria. In Austria c'è un modello, tra l'Italia e la Slovenia un altro modello”.
“Il secondo è un problema di spesa della famiglia: in Italia i tamponi costano più o meno 80 euro, vuol dire che in un mese una famiglia di quattro persone dovrebbe pagare più o meno 800 euro, un esborso inconcepibile per una famiglia in questo momento”.
“Non è questo il modo di trattare i cittadini, sloveni e italiani, che vivono di qua e di là del confine, aumentando la spesa familiare proprio in questo momento”.
“È necessario intervenire per cambiare la normativa: ho informato il Ministero degli Esteri sloveno e speriamo che si riesca a fare rapidamente qualcosa per modificare la decisione”.
Alessandro Martegani