Quella che fino pochi giorni fa sembrava solo una minaccia remota, sta assumendo sempre di più i contorni di uno scenario possibile: prima la presa di distanze dei 5 Stelle sulla fornitura di armi all’Ucraina, poi la scissione di Luigi Di Maio con la nascita del nuovo movimento “Insieme per il futuro”, hanno fatto salire la tensione fra il leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte e il premier Mario Draghi, tanto da far riavvicinare lo spettro della crisi di governo, e a spingere Mario Draghi a lasciare in anticipo il vertice della Nato di Madrid per rientrare in Italia.
A scaldare il clima soprattutto alcune indiscrezioni secondo cui lo stesso Presidente del Consiglio avrebbe telefonato a Beppe Grillo chiedendogli di spingere per far rimuovere Conte dal vertice dei 5 Stelle, partito in grave crisi di consenso nel paese ma che rimane una forza rilevante all’interno del Parlamento.
L'ex Premier, nonostante le smentite da parte di Grillo, che ha incontrato i parlamentari 5 Stelle senza però riuscire a trovare una linea comune su temi molto sentiti come il terzo mandato, ha parlato di "un’intromissione grave". A poco per ora sono servite le rassicurazioni di Draghi, che ha affermato che il governo non rischia di saltare e annunciato un incontro con Conte, che però al momento non è ancora stato fissato.
L’incontro Conte l’ha avuto invece con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e non sembra disposto a lasciar cadere alcune delle proposte chiave dei 5 stelle, come un voto parlamentare sulle forniture all’Ucraina, ma anche la prosecuzione del superbonus per le ristrutturazioni, su cui non ci sarebbero più fondi, e il salario minimo.
Punti che però si scontrano con le richieste di altri partner di governo, come la Lega, che ha ingaggiato invece un braccio di ferro con il Pd su Ius scholae, il provvedimento che prevede la concessione della cittadinanza per i ragazzi stranieri che risiedono e frequentano le scuole in Italia, e sulla legalizzazione della cannabis, progetti sostenuti anche da 5 Stelle, ma che secondo Matteo Salvini sarebbero una '”volgare provocazione che mette a rischio la maggioranza e il governo”.
In questo clima oggi il governo si riunisce per parlare di un tema tanto delicato quanto sentito come quello delle bollette, e che potrebbe mettere in luce nuove fratture nella maggioranza che sostiene Mario Draghi.
Alessandro Martegani
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