Stavano lavorando nella notte all’altezza della stazione di Brandizzo sulla linea Torino-Milano, quando sono stati sorpresi e travolti da un treno che viaggiava a 160 chilometri orari.
La velocità del convoglio e l’oscurità non hanno lasciato scampo a cinque operai che stavano lavorando sui binari, nei pressi della stazione di Brandizzo, nell’area metropolitana di Torino.
Le cinque vittime, il più giovane aveva 22 anni, erano tutti dipendenti di una ditta appaltatrice esterna di Borgo Vercelli e sono stati investiti da una motrice addetta alla movimentazione dei vagoni, quindi un treno non in servizio commerciale, che viaggiava però a velocità sostenuta. Tutti sono deceduti sul colpo, mentre altri due operai, che stavano lavorando poco distante, sono riusciti a mettersi in salvo senza riportare ferite. Leggermente contusi invece i due macchinisti del treno che sono stati ricoverati sotto choc.
La circolazione ferroviaria è stata sospesa e indagini sono in corso per stabilire le cause della tragedia. La procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo a carico di ignoti. Gli inquirenti stanno esaminando i sistemi di videosorveglianza, hanno sequestrato diversi documenti e sentito i macchinisti che erano alla guida del treno per verificare se al momento dell’incidente fosse stata interrotta la linea e se le apparecchiature del convoglio fossero operative
Sul posto, oltre ai soccorsi e alle forze dell’ordine, è giunto fra gli altri anche il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, che ha parlato di “una tragedia immane, inaccettabile: morire sul lavoro – ha aggiunto - è sempre qualcosa che non possiamo accettare”.
“Qualcuno - ha detto il sindaco di Brandizzo, Paolo Bodoni - dovrà dire cosa è successo e dare spiegazioni”. “Le prime informazioni che mi sono arrivate - ha aggiunto - riferiscono di una scarsità di comunicazione tra la squadra e chi doveva segnalare il passaggio del treno, ma bisogna vedere che cosa veramente è successo”.
Alessandro Martegani