Non sarà un’estate come le altre per gli italiani, questo è ormai evidente, ma per garantire una stagione perlomeno serena, e soprattutto puntellare uno dei settori più importanti del Bel Paese, governo, imprenditori e amministrazioni locali stanno cercando soluzioni per garantire comunque l’uso delle spiagge, e la possibilità per alberghi, ristoranti e strutture turistiche di lavorare.
Il turismo vale da solo l’11 per cento dell’intero Pil nazionale, ma è anche uno dei settori più colpiti dalle conseguenze dell’epidemia, e proprio in questi giorni sta prendendo forza l’idea di un bonus vacanze, un voucher di 500 euro a famiglia, per chi ha figli a carico e un reddito medio basso, che andrebbe utilizzato in alberghi e stabilimenti balneari italiani.
L’idea di limitare le vacanze all’interno del paese è, oltre che una scelta politico-sanitaria, anche una necessità, visto che al momento non si sa se e quando le abituali mete estere apriranno i confini a scopo di turismo: anche per questo al momento prenotare un viaggio all’estero, sempre ammesso che sia possibile, è altamente sconsigliabile. Ammesso poi di partire, ci si potrebbe trovare anche nella condizione di dover trascorrere due settimane in isolamento a casa dopo il viaggio, visto che al momento le norme sulla quarantena sono in vigore fino a nuovo ordine.
Quindi tutti in Italia, magari sfruttando case di vacanza, residenze di parenti, ma anche case vacanza e appartamenti in affitto, che saranno sicuramente convenienti e garantiscono una maggiore indipendenza e assenza di contatti. Per ora gli spostamenti saranno limitati all’interno delle regioni, ma si spera che per quest’estate si possa circolare all’interno dell’intero paese.
Le amministrazioni locali e gli operatori del settore stanno poi valutando come consentire l’utilizzo delle spiagge: al di là di soluzioni fantasiose e inattuabili come i box di plexiglass, si pensa a un più semplice distanziamento fra gli ombrelloni, e a una regolamentazione di movimento sulle spiagge.
Il Ministro dei beni culturali, Dario Franceschini, sta anche spingendo per la riapertura dei musei entro maggio, un punto su cui gli scienziati non hanno posto veti, purché si rispettino le regole di distanziamento, nelle file all’ingresso e all’interno. Chiuse invece fino a nuovo ordine altre strutture turistiche, come discoteche, arene, cinema e teatri.
Alessandro Martegani