Lo scorso 16 gennaio il consiglio comunale di Verona, sull’onda di numerose altre città italiane, ha deciso di conferire la cittadinanza onorari a Liliana Segre, la senatrice a vita sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti salita alla ribalta della cronaca dopo che il centrodestra votò lo scorso novembre contro la presidenza della commissione sull’odio razziale alla Segre, dando l’adito ad una campagna di odio antisemita contro di lei tanto che il Viminale si è sentito in dovere di assegnarle la scorta.
La Segre, però, ha declinato la proposta del comune di Verona, in quanto il 20 novembre scorso la stessa assemblea avrebbe votato a favore dell’intitolazione di una strada a Giorgio Almirante, lo storico leader del Movimento Sociale Italiano, prima iscritto al partito fascista e soprattutto redattore della rivista “La difesa della razza” che propugnava idee antisemite e razziste, oltre che tra i firmatari nel 1938 del Manifesto della razza, che diede il via alla persecuzione dei diritti degli ebrei in Italia, tracciando la strada verso quella che sarebbe stata la persecuzione delle vite con le deportazioni nei campi di concentramento nazisti.
Un’incompatibilità inaccettabile per la Segre che ha invitato la città di Verona a fare una scelta chiara, dicendo ciò che vuole. Nel frattempo la senatrice ha anche reso noto che ad aprile, vista le difficoltà dovute all’età, terrà l’ultimo incontro pubblico ad Arezzo per parlare della Shoah.
Barbara Costamagna