“Col maltempo che flagella l'Italia, il futuro di 11 mila lavoratori a Taranto in discussione, qui si parla di ius soli: sono sconcertato”.
La reazione del ministro degli esteri e leader dei 5 Stelle Luigi di Maio alla nuova iniziativa del segretario del Pd Nicola Zingaretti, ha eviodenziato ancora una volta tutte le distanze esistenti all’interno del governo.
Il segretario, in occasione della convention di Bologna del Partito, ha deciso di marcare una nuova virata a sinistra del Pd, rilanciando temi come un fisco più redistributivo, la modifica dei decreti sicurezza e anche l'approvazione dello ius soli.
“Ci battiamo - ha detto - perché al più presto si rivedano i decreti Salvini, dentro questo governo come scelta di campo. Ci batteremo con i gruppi parlamentari per far approvare lo ius culturae e ius soli”.
Zingaretti sembra dunque aver dato ascolto a chi nel partito punta a guardare a sinistra, per riconquistare consensi e nell’immediato per vincere le elezioni in Emilia Romagna, ma si tratta di una strategia che rischia di compromettere la stabilità della già fragile alleanza che regge il governo Conte.
Zingaretti ha ribadito di voler costruire alleanze con 5 Stelle a livello locale e di non avere “alcuna tentazione di staccare la spina al governo”, ma non sembra aver convinto i leader dei principali alleati, che invece interpretano le fughe in avanti del segretario del Pd, come un tentativo di logorare la maggioranza.
La nuova linea di Zingaretti ha però degli oppositori anche nel Pd, fra coloro che invitano il segretario a “non fare un favore” a Matteo Renzi spostando il partito troppo a sinistra".
Le capacità della maggioranza di reggere saranno però messe alla prova a breve con la legge di bilancio, che ha ancora molti punti contestati, ma intanto sullo Ius soli è già partita la reazione del centro destra: Matteo Salvini, si è detto pronto a “dare battaglia sia dentro sia fuori dal parlamento”, mentre la Presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha accusato il pd di aver “ingannato gli italiani parlando di ius culturae, ma puntando a dare la cittadinanza automatica agli immigrati”.
Alessandro Martegani