Foto: Ufficio Tavolo amicizia italo slovena
Foto: Ufficio Tavolo amicizia italo slovena

Interpellato telefonicamente a Roma il deputato Felice Ziza ha ricordato di essere presidente del tavolo per la parte slovena dal 2022, mentre la presidente italiana è l'onorevole Carla Giuliano che fa parte del partito 5 Stelle. "Si tratta di un tavolo di lavoro parlamentare e devo dire che in Slovenia è forse il gruppo di lavoro d'amicizia più nutrito come numero di deputati, abbiamo ben 23 iscritti su 90, quindi c'è tantissimo interesse nei confronti dell'Italia. Purtroppo grandi incontri non ci sono stati perché l'onorevole Giuliano ha tanti impegni e anche presente nella commissione di Grazia e Giustizia quindi ha tantissimo lavoro. Io l'ho invitata già tantissime volte a Lubiana, poi mi sono proposto anche l'altro anno di incontrarci ma per svariati motivi, che non vado a spiegare, non siamo riusciti a incontrarci, ma finalmente quest'anno ce l'abbiamo fatta e adesso speriamo che loro possano venire a Lubiana altrimenti andremo noi come delegazione a Roma. In genere si va in 3, il presidente e altri due deputati, ecco così funzionavano i gruppi di lavoro d'amicizia tra due paesi."

In oltre un'ora di colloqui, ai quali erano presenti anche gli onorevoli Simone Billi (Lega) e Giorgio Lovecchio (M5S), sono stati affrontati diversi temi.

"Abbiamo parlato soprattutto di quelli che sono i rapporti tra Italia e Slovenia, rapporti di grande amicizia che sono migliorati negli anni iniziando da quando la Slovenia è entrata in Europa e concludendo, diciamo l'iter di crescita, di miglioramento e di consolidamento, con la mano nella mano simbolica tra Borut Pahor e Sergio Mattarella davanti alla Foiba di Basovizza e davanti al monumento dei quattro martiri sloveni uccisi dal regime fascista e quindi oggi l'Italia è la Slovenia sono veramente grandi amici. Sono anche grandi collaboratori a livello economico e imprenditoriale. Hanno un interscambio di 12 miliardi di euro all'anno e quindi le cose vanno sicuramente avanti. In Slovenia ci sono oltre 5000 iscritti all'AIRE cittadini italiani che sono iscritti all'anagrafe italiano ma che sono residenti all'estero e quindi l'interesse dell'Italia nei confronti della Slovenia sta aumentando e migliorando ma l'interesse è sicuramente reciproco."

"Abbiamo parlato di quello che è il Giorno del ricordo e dell'esodo, del dramma dell'esodo, delle sofferenze, dei dolori e delle tante tragedie familiari che sono successe nel secondo dopoguerra nel nostro territorio. Abbiamo parlato di cultura della capitale europea della cultura Gorizia Nova Gorica 2025, un altro modo di avvicinare i due stati anche a livello culturale e non solo. Poi ci siamo focalizzati su quelle che sono le sfide della comunità nazionale italiana in Slovenia ma anche in Croazia essendo una comunità che è sempre unita seppur divisa tra due stati e della comunità e dei diritti e della comunità nazionale slovena in Italia. Abbiamo approfondito il discorso dei due trattati bilaterali tra Slovenia Italia e tra Slovenia e Croazia che negli ultimi mesi si sono piazzati sui nostri tavoli di lavoro sulla base di quel Memorandum d'intesa tra i tre stati Italia, Slovenia e Croazia del 1992 e qui abbiamo trovato grande appoggio. Abbiamo spiegato i contenuti, quelli che sono gli interessi da inserire all'interno del trattato. Probabilmente quello che non è stato elencato nel Memorandum del 1992 sarà utile inserire, non solo gli interessi, la tutela i diritti delle due comunità italiane e slovena ma anche quella degli esuli che con la controparte dei rimasti vanno a formare la comunità nazionale italiana andranno inseriti probabilmente nel trattato bilaterale ma è tutta una cosa ancora da discutere e da vedere e quindi da iniziare a scrivere un documento che poi verrà analizzato prima del governo sloveno e poi di conseguenza da quello italiano."

"Un altro importante argomento è stato TV e Radio Capodistria per quella che è l'impossibilità, che negli anni si sta facendo sempre più stretta, di inviare truppe radiotelevisive nel territorio di insediamento storico della comunità nazionale italiana in Croazia. RTV Slovenia ci limita sempre di più i fondi, l'Italia non ci fidanzia in questo senso e pensiamo che la cosa debba essere risolta tra i tre stati forse anche nel trattato bilaterale. L'altro problema, l'altra sfida grandissima che sta andando avanti da tanti anni per quel che riguarda Radio e TV Capodistria è la diffusione del segnale che per essere ottimale e per adempiere a quella che è l'informazione da parte della nostra comunità come media centrale della comunità stessa, è la diffusione su tutto il territorio, quindi sia in Croazia che su tutto il territorio italiano, come negli anni '80. L'ultimo argomento importante che forse potrebbe essere inserito nel trattato bilaterale, o a parte, è l'istituzione del fondo per lo sviluppo della base economica del quale si sta parlando anche da qualche anno e che era già segnato come impegno firmato e sottoscritto da Italia e Jugoslavia nel Memorandum di Londra del 1994 e quindi una cosa molto importante che speriamo venga portata a termine. Anzi iniziata perché non è stata mai concretizzata, almeno un tavolo di lavoro, per poter creare le condizioni per raggiungere questo risultato e speriamo che si inizi a lavorare anche in questo senso." (ld)