Seconda edizione dell'Italian Design Day, nell'evento ospitato dal MAO - Museo di Architettura e Design di Lubiana. Foto: Radio Capodistria/Antonio Saccone
Seconda edizione dell'Italian Design Day, nell'evento ospitato dal MAO - Museo di Architettura e Design di Lubiana. Foto: Radio Capodistria/Antonio Saccone

Ieri presso il Museo di Architettura e Design di Lubiana si è svolta un’interessante conferenza parte dell'Italian Design Day. Il tema era "Broken nature", lo stesso cioè della prossima edizione della Triennale di Milano, tra i partner dell’iniziativa. Si è parlato delle relazioni tra design e sostenibilità lungo tre assi:

- il design come realizzazione di pezzi unici volti a provocare pensieri critici;

- il design come reinventare e riusare prodotti già esistenti;

- il design come innovazione di produzione industriale e dei prodotti verso la sostenibilità, riducendo gli scarti e l'impatto ambientale.

Sono intervenute due studiose e saggiste: la Slovena Barbara Predan e l’Italiana Chiara Alessi la quale, a caldo, ha dichiarato che "per sopravvivere le aziende devono pensare in termini sostenibili, anche per ragioni fortemente legate al marketing. Nessuna azienda si può porre sul mercato senza raccontare come fa le cose, avendo quindi anche una coscienza verde. Inoltre, intorno alla sostenibilità c'è un business potentissimo, ancora più forte di quello tradizionale. Anche pensando in una logica economica, investire in quel settore al momento sembra una soluzione altamente profittevole".

L'evento è stato organizzato dall'Istituto Italiano di Cultura, l'Ambasciata d'Italia in Slovenia, l'Italian Trade Agency e dal Museo di Architettura e Design di Lubiana.