Il 20 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. La data ricorda il giorno in cui l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York l'adottò, nel 1989. Sono 194 i Paesi nel mondo, ad eccezione degli Stati Uniti, che hanno ratificato la Convenzione. Essa esprime un consenso su quali siano gli obblighi degli Stati e della comunità internazionale nei confronti dell'infanzia. La Convenzione è uno strumento giuridico e un riferimento a ogni sforzo compiuto in cinquant'anni di difesa dei diritti dei bambini.
I paesi firmatari della Convenzione si impegnano a garantire i diritti universali a tutti i bambini. La Convenzione individua anche l'obbligo da parte dei governi di fare tutto il possibile per garantire questi diritti e riconosce un ruolo speciale ai genitori nell'educazione dei figli.
Per l'occasione, l'UNICEF Slovenia, ha condotto un sondaggio riguardante le misure in atto volte ad equilibrare il lavoro e la vita familiare. Numerose aziende hanno adottato tutta una serie di misure volte a conciliare il lavoro e la famiglia, ma i genitori a causa degli impegni relativi al lavoro, spesso non sono in grado di mantenere le promesse fatte ai propri bambini. Il sondaggio comunque evidenzia che quasi l'80 percento dei genitori interpellati ritiene che il proprio orario di lavoro è in linea con le responsabilità familiari. Un dato che trova riscontro anche nel recente sondaggio simile condotto da Eurobarometro.
In Slovenia otto dipendenti su dieci sono soddisfatti del coordinamento tra le rispettive mansioni lavorative e le responsabilità private, che risulta superiore alla media UE. 8 su 10 è anche la proporzione dei bambini che si dicono orgogliosi dei risultati professionali dei genitori.
Il sondaggio di Unicef Slovenia, inoltre, mostra differenze trascurabili nella conciliazione tra il lavoro e la vita privata tra i sessi. Le donne comunque sono ancora costrette ad affrontare grandi sfide e problemi che spesso si ritrovano a vivere come un fallimento quando non riescono a portare a termine, rispetto agli uomini. Differenze che derivano principalmente nel riuscire a conciliare orari di lavoro e obblighi familiari. L'UNICEF Slovenia pertanto invita i datori di lavoro e lo stato ad impegnarsi maggiormente alla creazione di politiche e pratiche atte a tutelare le famiglie e i bambini.