Quattro milioni e mezzo di euro di risarcimento per esser stati bersagliati per anni da palline da golf: è il maxi-risarcimento che il tribunale di Kingston negli Stati Uniti, ha concesso a una famiglia per i danni riportati dalla propria casa che sorge a pochi metri dal percorso di un campo da golf.
La coppia, Erik e Athina Tenczar, aveva comprato la casa, una bella villa immersa nel verde del Massachusetts, per poco più di 700 mila euro, sognando una vita tranquilla coi i tre bambini, ma ben presto hanno scoperto che la casa era a portata di tiro di molti, evidentemente poco precisi, giocatori, che colpivano quotidianamente con le proprie palline la costruzione, con danni alla struttura e soprattutto rischi per i bambini che giocavano in giardino.
In quattro anni i coniugi hanno raccolto qualcosa come 700 palline, che hanno colpito la casa sfondando 26 volte le finestre, (una volta riempiendo di vetri rotti la camera dei bambini), e danneggiando il rivestimento della casa. La famiglia aveva anche cercato di costruire una barriera di protezione, ma era servita a poco. Neanche i vetri antiproiettile installati nel 2018 erano serviti ad attutire i colpi delle palline, e dopo essersi lamentati con il Club, i coniugi hanno deciso di fare causa al vicino Indian Pond Country Club per violazione di domicilio.
A dicembre la Corte Superiore di Plymouth aveva concesso alla famiglia un risarcimento di più di tre milioni di euro, sottolineando la sofferenza emotiva, somma salita a quattro milioni e mezzo considerando spese legali e interessi: quasi 6500 euro per ogni palla arrivata sulla casa.
I giudici hanno decretato che il golf club “doveva evitare d’infastidire la confinante proprietà privata” e, non avendo fatto nulla per rimediare all'inconveniente, dovrà pagare e anche spostare il tracciato più lontano dalla proprietà.
La coppia ha sottolineato lo stress subito dopo quattro anni sotto tiro, ma gli avvocati del Country Club starebbero valutando di presentare appello, sottolineando come i problemi fossero stati ormai risolti da mesi grazie a una modifica al tracciato della buca 15.
Alessandro Martegani