Sempre meno ghiaccio e sempre più roccia e acqua, con la possibilità che nuove specie di piante e animali possano stabilirsi in Antartide: si tratta di uno scenario nemmeno troppo remoto, ipotizzato all’interno di una ricerca condotta dall’Università di Otago, in Nuova Zelanda, pubblicata sulla rivista internazionale Proceedings of the National Academy of Science.
Secondo il gruppo di ricercatori, ci sarebbe un progressivo scioglimento di ghiacci sulle coste del continente antartico: il ghiaccio costituisce una barriera per specie animali e vegetali che giungono trasportate dalle correnti fino all’Antartide, ma in futuro, con l’aumento delle aree di acqua marina libera dai ghiacci, potrebbero raggiugere la terraferma e stabilirsi sul continente.
Secondo gli scienziati, le aree libere dai ghiacci in Antartide crescerebbero e si ridurrebbero ogni 16 anni, ma la portata e la rapidità dei cicli sta aumentando a causa del riscaldamento degli oceani, e potrebbe avere un impatto decisivo sul futuro dell’ecosistema dell’Antartide.
Anche dall’altra parte del globo però il riscaldamento globale sta facendo vedere i propri effetti. Secondo studio, pubblicato sulla rivista Science e condotto dagli scienziati dell’Università dell’Alaska Pacific, il ritiro del ghiaccio marino nell’Artico favorirebbe l’avanzata delle foreste boreali che starebbero sostituendo progressivamente la tundra artica.
In particolare, una percentuale maggiore di foreste boreali si è evoluta nelle aree in cui i mari stanno rapidamente perdendo la copertura di ghiaccio autunnale: le temperature più calde e l’aumento delle precipitazioni dovute all’acqua aperta dell’Oceano Artico, forniscono nutrienti per le foreste alimentando la sostituzione della tundra artica con la foresta boreale.
Alessandro Martegani