La risoluzione promossa da Slovenia, Svizzera, Costa Rica, Maldive e Marocco è stata adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite con 161 voti favorevoli, nessun contrario e 8 astenuti (Cina, Federazione Russa, Bielorussia, Cambogia, Etiopia, Iran, Kirghizistan e Siria). E' la prima volta che il diritto di vivere in un ambiente pulito, sano e sostenibile viene riconosciuto come diritto universale a tutti gli effetti. Il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres ha salutato con favore questa decisione storica che dimostra, ha affermato, che gli Stati membri possono unirsi nella lotta collettiva contro la triplice crisi globale del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell'inquinamento. Secondo Guterres la risoluzione contribuirà a ridurre le ingiustizie ambientali, colmare le lacune di protezione e responsabilizzare le persone, in particolare quelle in situazioni vulnerabili, compresi i difensori dei diritti umani nell'ambiente, i bambini, i giovani, le donne e le popolazioni indigene.
La Slovenia ha giocato un ruolo centrale nel processo di riconoscimento del diritto ad un ambiente sano che rappresenta, ha dichiarato l'ambasciatore sloveno al Palazzo di Vetro Boštjan Malovrh, un traguardo importante per tutta la comunità internazionale e un esortazione agli stati membri ad accelerare l'attuazione dei loro obblighi e impegni in materia di ambiente e diritti umani.
L'ultimo caso analogo risale al 2010 per il diritto all'acqua e ai servizi igienico sanitari. A questo proposito a fine 2016 il parlamento sloveno ha approvato il riconoscimento del diritto umano all'acqua e la gestione pubblica delle fonti idriche in Costituzione. (ld)