Foto: Reuters
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Un funzionario del Pentagono, che ha voluto rimanere anonimo, ha spiegato che "il Dipartimento della Difesa sta sollecitando offerte per un piccolo numero di appaltatori" che contribuiranno a garantire che le attrezzature fornite dagli Stati Uniti all'Ucraina "possano essere rapidamente riparate nel caso venissero danneggiate, e sottoposte a manutenzione secondo necessità". Sempre secondo il funzionario "questi appaltatori saranno situati lontano dalle linee del fronte e non combatteranno le forze russe".
Alcune delle attrezzature che gli Stati Uniti hanno già fornito o forniranno nei prossimi mesi all'Ucraina, tra cui jet F-16 e sistemi di difesa aerea Patriot, richiedono infatti "competenze tecniche specifiche per la manutenzione".
Dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina, nel 2022, gli Stati Uniti hanno fornito a Kiev decine di miliardi di dollari in armamenti. Per ripararli però, spesso questi vengono spostati fuori dal Paese; in alcuni casi i soldati hanno dovuto trovare altre soluzioni per riparare questi sistemi all'interno dell'Ucraina, ad esempio seguire le istruzioni degli esperti tramite videoconferenza. Riparazioni che, in passato, a causa delle restrizioni riguardo l'invio di appaltatori Usa in Ucraina, sono state rallentate e che si sono rivelate sempre più difficili da realizzare; molto dell'equipaggiamento fornito quindi non viene nemmeno usato dai soldati ucraini perché danneggiato.
La decisione dell'amministrazione Biden di inviare aziende appaltatrici in Ucraina arriva comunque a seguito di una "attenta valutazione del rischio e in coordinamento con la parti interessate", ha riferito ancora il funzionario del Pentagono. "Ogni appaltatore, organizzazione o azienda statunitense", ha aggiunto, "sarà responsabile della sicurezza dei propri dipendenti e sarà tenuto a includere piani di mitigazione del rischio come parte delle loro offerte". In questo modo, quindi, le forze armate americane non vengono direttamente coinvolte nel conflitto con la Russia.