"Il personale dell'Unifil e le sue strutture non dovrebbero mai essere attaccati". Così il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, dopo l'assalto dell'esercito di Israele contro una base della missione di pace Onu nel sud del Libano. Si tratta di "una violazione della legge internazionale e del diritto umanitario”, ha detto, “potrebbero essere un crimine di guerra".
Secondo quanto riferito sul social X dalla stessa Unifil, l'incidente si è verificato ieri mattina presto nella località di Ramyah, mentre le forze di pace si trovavano nei rifugi. Due carri armati delle forze israeliane "hanno distrutto il cancello principale" e hanno fatto irruzione nella base. Le forze israeliane "hanno chiesto più volte che nella base vengano spente le luci", si legge in un comunicato. I carri armati hanno lasciato la base circa 45 minuti più tardi, a seguito delle proteste dell'Unifil, secondo cui la presenza dell'esercito israeliano minacciava le forze di pace. Poco dopo, la stessa missione di pace Onu ha fatto sapere di una sparatoria a circa un centinaio di metri di distanza dalla base. Per il denso fumo causato dallo scontro, 15 caschi blu sono rimasti intossicati.
Intanto, in una dichiarazione registrata, il premier israeliano, Benjamin Netanyaju, rivolgendosi ad Antonio Guterres, ha affermato che "è giunto il momento di rimuovere l'Unifil dalle roccaforti e dalle aree di combattimento di Hezbollah". Secondo le sue parole, "l'IDF lo ha chiesto ripetutamente, e ha avuto ripetuti rifiuti, tutti volti a fornire uno scudo umano agli Hezbollah. Il vostro rifiuto di evacuare i soldati li rende ostaggi di Hezbollah", ha detto ancora Netanyahu. Il capo del governo ha poi espresso rammarico "per l'infortunio subito dai soldati Unifil", precisando che Tel Aviv sta facendo tutto il possibile "per prevenire questi incidenti".
Intanto l'Unione europea ha condannato "tutti gli attacchi conto le missioni Onu" ed ha espresso "grave preoccupazione per gli attacchi delle Forze di difesa israeliane contro l'Unifil" che hanno causato l'intossicazione di 15 caschi blu. Secondo l'alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, "tali attacchi contro le forze di pace delle Nazioni Unite costituiscono una grave violazione del diritto internazionale, sono totalmente inaccettabili e devono cessare immediatamente".
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