Il ministro della Difesa russo afferma che sono stati due F-15 dello Stato ebraico a compiere l'attacco e colpire la base militare, lanciando dallo spazio aereo libanese 8 missili, di cui 5 sono stati intercettati dalla contraerea siriana. La base militare viene utilizzata anche da Russia e Iran, alleati del regime siriano di Bashar Al Assad.
I raid sono avvenuti a poche ore di distanza dall'intervento del presidente statunitense, Donald Trump, che aveva "duramente condannato" l'attacco con armi chimiche contro la città di Duma, alle porte della capitale siriana, che aveva provocato un centinaio di morti tra i ribelli - fatto negato dal regime di Damasco. Secondo media panarabi l'accaduto non è da collegarsi all'attacco chimico, sarebbe però uno dei raid periodici condotti da Israele contro basi iraniane e di Hezbollah in Siria.
In ogni modo gli Stati Uniti hanno negato il coinvolgimento nell'attacco alla base militare, "in questo momento il Ministero della Difesa non sta effettuando attacchi in Siria", ha reso noto il Pentagono che sta monitorando attentamente la situazione.
In una telefonata i presidenti di Stati Uniti e Francia, Donald Trump ed Emmanuel Macron, hanno "concordato che il regime di Assad deve essere chiamato a rispondere per i suoi continui abusi dei diritti umani". Lo ha riferito la Casa bianca. I due leader hanno inoltre stabilito di "scambiare informazioni sulla natura dell'attacco e di coordinare una forte risposta comune".