Nel pieno delle polemiche post-elezioni presidenziali statunitensi, l'ex presidente statunitense Barack Obama ha dato alle stampe il suo libro, Promised Land, in cui da' una visione da insider del suo percorso politico e dei suoi mandati come capo dello stato, offrendo un assist al suo ex vice Biden. Le memorie presidenziali si aprono con l'Odissea affrontata da un giovane uomo che cercava la sua identita' e pensava di trovarla in quella di un leader del mondo libero, attraverso la sua educazione politica e i momenti importanti del suo primo mandato. La storia inizia con la sua prima elezione nello Iowa e continua con la sua elezione nel 2008, che lo ha visto primo afroamericano eletto alla carica piu' importante della nazione. Riflettendo sul periodo della presidenza, Obama offre un'esplorazione sui limiti del potere oltre a panorami dall'interno delle dinamiche di partito e di diplomazia internazionale. Emergono i suoi pensieri durante le riunioni nella Sala Ovale, durante la crisi finanziaria internazionale, la sua conoscenza con il presidente russo Putin, le battaglie con i generali sulle strategie in Afghanistan, la riforma di Wall Street, l'esplosione della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon e dell'autorizzazione all'operazione che porto' all'uccisione del leader di al Qaeda Osama Bin Laden. Nel Promised Land Obama evidenzia i problemi da bilanciare tra la difficolta' della carica come afroamericano, portatore delle aspettative di una generazione che puntava alla speranza e al cambiamento, e le sfide morali delle decisioni di alto livello. Obama parla delle forze che si sono opposte dentro e fuori degli Stati Uniti, di come vivere alla Casa Bianca ha inciso sulla sua famiglia, dei dubbi e delle insoddisfazioni. Insomma un'operazione politica a sostegno al suo ex vice presidente Biden, per promuovere ancora una volta una visione del mondo assolutamente incompatibile con quella professata dai repubblicani, a differenza dei predecessori nel ruolo di capo dello stato che, pur essendosi espressi per motivi di partito a favore del candidato, non erano mai entrati nell'agone politico nel tentativo di influenzare l'opinione pubblica.
Franco de Stefani