Foto: AP
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E' iniziato il viaggio del Presidente statunitense Joe Biden in Angola sullo sfondo della competizione con la Cina. Anche se la visita giunge a fine mandato, la missione risponde alla promessa del Presidente uscente di visitare l'Africa durante il suo mandato. Il programma prevede una tappa a Capo Verde e un bilaterale con l'omologo angolano Lourenco a cui farà seguito la visita al Museo della Schiavitù e al porto di Lobito, tappa clou a causa del maxi progetto ferroviario lungo 1.300 chilometri, finanziato da Stati Uniti e Unione Europea, che mira a collegare i bacini minerari della Repubblica Democratica del Congo, in particolare rame e cobalto, allo Zambia e al porto angolano di Lobito sull'Oceano Atlantico. Il progetto ha un costo previsto di circa un miliardo di dollari e mira a ottimizzare il trasporto dei minerali critici della cosiddetta Copper Belt verso i porti atlantici. E' già stato erogato un prestito da 550 milioni di dollari per il progetto. Il cosiddetto Corridoio di Lobito è al centro degli sforzi statunitensi per aumentare gli investimenti in Africa e smorzare la crescente influenza della Cina nella regione, che ha superato quella statunitense. Prima di Biden è stato il Segretario di Stato Blinken a visitare l'Angola nel gennaio scorso, elogiando l'andamento dei lavori, affermando che l'ampliamento del corridoio garantirà la sicurezza delle catene di approvvigionamento dei minerali essenziali e stimolerà gli investimenti nelle telecomunicazioni, nell'agricoltura e in altri settori. L'Angola ha coltivato a lungo stretti legami con Cina e Russia, ma di recente si è riavvicinata all'Occidente, e la visita di Biden riflette l'inversione di tendenza nei rapporti tra Washington e Luanda.

Franco de Stefani