Foto: Reuters
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L'ampio scambio di detenuti è il risultato di un grande lavoro diplomatico che coinvolge non solo Stati Uniti e Russia, ma anche altri paesi. Negoziato in segreto per più di un anno, l'accordo rappresenta un risultato importante per le parti e un grande successo per l'amministrazione di Joe Biden nel settore della politica estera. Si tratta di "un'impresa diplomatica" che ha posto fine all'agonia dei detenuti, ha detto lo stesso presidente americano rivolgendosi alla nazione. Biden ha anche espresso gratitudine agli alleati degli Stati Uniti per aver sostenuto il Paese durante le difficili e complesse negoziazioni.
10 in tutto i russi, tra cui due minorenni, che sono stati scambiati per 16 detenuti provenienti da Paesi Occidentali, che si trovavano in carcere in Russia. Si tratta di tre cittadini statunitensi e una persona residente legalmente negli Stati Uniti nonché di 12 tra cittadini tedeschi e prigionieri politici russi. Lo afferma la presidenza turca che ha salutato lo storico scambio di detenuti, organizzato dai servizi segreti turchi MIT.
Oltre al giornalista del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, e all'ex marine americano, Paul Whelan, a far parte dello scambio di detenuti anche il politico dell'opposizione russa, Vladimir Kara-Murza, il tedesco Rico Krieger, che a fine giugno è stato condannato a morte in Bielorussia per terrorismo, l'oppositore russo Ilya Yashin, e Vadim Krasikov, membro dei servizi segreti russi FSB, che in Germania stava scontando l'ergastolo per l'omicidio di un comandante militare ceceno a Berlino nel 2019. Quella di rilasciare Krasikov, per Berlino, è stata una decisione difficile: "Il nostro obbligo di proteggere i cittadini tedeschi e la nostra solidarietà con gli Stati Uniti sono state motivazioni importanti", ha dichiarato il governo.
La Slovenia ha consegnato alla Russia due spie, condannate da un tribunale di Lubiana. Si tratta di Artem Dultsev e Ana Dultseva, che si erano stabiliti nella capitale con nomi falsi e presentando un passaporto argentino. Spiavano l'ufficio sloveno dell'Agenzia europea per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia. Stavano inoltre usando l'appartamento di Lubiana come base per viaggi all'estero per tenere i contatti con altri operatori del Servizio segreto per l'estero della Federazione russa.