Foto: Reuters
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La conferenza ha delineato l'ampio sostegno di cui l'Ucraina gode ancora da parte dei suoi alleati, ma anche le prospettive di un cessate il fuoco duraturo, dato che le forze di Kiev si trovano in una posizione peggiore dopo le recenti battute d'arresto militari e i ritardi negli aiuti occidentali. Nelle scorse settimane, infatti, avevano ammesso di trovarsi in “oggettiva difficoltà”. Tuttavia, la dichiarazione congiunta che ha fatto seguito al vertice non è stata firmata da tutti i Paesi coinvolti. Arabia Saudita, India, Sudafrica, Thailandia, Indonesia, Messico ed Emirati Arabi Uniti non hanno firmato. Anche il Brasile, che figurava come "osservatore" nell'elenco, non ha partecipato al comunicato. Nel documento ufficiale è stato riaffermato il sostegno al popolo ucraino: “Si è avuto – si legge – un proficuo, completo e costruttivo scambio di opinioni sui percorsi da seguire per una pace giusta e duratura, basata sul diritto internazionale, compresa la Carta delle Nazioni Unite.” I firmatari sostengono l’impegno nell’astenersi dalla “minaccia o dall’uso della forza contro l’integrità territoriale o l'indipendenza politica di qualsiasi Stato, i principi della sovranità, dell'indipendenza e dell'integrità territoriale di tutte le Nazioni, compresa l'Ucraina, all'interno dei confini internazionalmente riconosciuti. Secondo le agenzie estere, Kiev deve avviare un dialogo con la Russia su come affrontare i negoziati di pace e la Russia dall’altra parte deve garantire l'indipendenza e l'integrità dei territori dell'Ucraina.

Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante il suo intervento ha dichiarato di voler avere presto un altro vertice sempre sul tema della pace: “a breve non tra anni”. Il governo canadese ha annunciato di essere è pronto ad ospitare un summit su Kiev dei ministri degli Esteri nei prossimi mesi. Zelensky ha inoltre voluto lanciare un messaggio alla Cina, che ricordiamo non ha voluto presenziare alla conferenza in solidarietà alla Russia: “Pechino rispetti la nostra integrità e ci aiuti.” Sui paesi che non hanno aderito al documento congiunto, non si scoraggia dichiarando che presto “arriveranno” anche loro. Al vertice ha partecipato anche la Slovenia che da subito si è mostrata solidale al fianco degli ucraini. La Presidente della Repubblica Nataša Pirc Musar ha espresso soddisfazione riguardo la conferenza in quanto “è stato fatto un passo nella giusta direzione”. Ha sottolineato però preoccupazione per i civili, soprattutto i bambini, le vere vittime del conflitto. Ha assicurato che la Slovenia farà sempre tutto che è in suo potere per aiutare e sostenere il Paese invaso.

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