Foto: Reuters
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I negoziati sono entrati in una fase particolarmente tesa, con alcune delle principali questioni ancora in sospeso. In particolare, il tema degli aiuti finanziari ai paesi più vulnerabili è stato uno dei punti di maggiore frizione. Venerdì scorso, infatti, i paesi in via di sviluppo hanno respinto l'offerta di aumentare gli aiuti climatici a 250 miliardi all'anno entro il 2035, in quanto hanno ritenuto questa cifra insufficiente rispetto alle esigenze reali di adattamento ai cambiamenti climatici e per ridurre le emissioni. La nuova proposta da 300 miliardi è il risultato di trattative a porte chiuse tra Unione europea, Stati Uniti, Cina e altre potenze mondiali. Nonostante il passo avanti, molti Paesi vulnerabili considerano l'offerta ancora inadeguata, e il capo negoziatore del gruppo africano ha dichiarato che è "meglio nessun accordo che un cattivo accordo". I piccoli Stati insulari hanno denunciato il "disprezzo" per le loro esigenze, mentre diverse Ong hanno esortato i rappresentanti dei Paesi in via di sviluppo a non accettare compromessi deboli.

La gestione della conferenza da parte dell'Azerbaigian è stata oggetto di dure critiche, a partire dalla ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, la quale ha accusato la presidenza di sostenere indirettamente gli interessi dei Paesi produttori di combustibili fossili come l'Arabia Saudita. Le trattative si complicano ulteriormente a causa dell'approccio consensuale della Cop, che richiede l'approvazione unanime di 198 Paesi. I negoziati restano quindi bloccati su due temi principali: la portata dei finanziamenti climatici e l'impegno per una transizione dai combustibili fossili. Mentre i delegati restano riuniti in sessione straordinaria e si attenda una nuova bozza finale, la conferenza rischia di lasciare molti insoddisfatti. Per alcuni è meglio non avere alcun accordo piuttosto che accettarne uno debole, per altri invece un compromesso è essenziale per dimostrare che il multilateralismo può ancora funzionare. Le sorti della lotta globale al cambiamento climatico sono ancora in bilico.

B.Z.