L'inviato di Israele all'Onu, Gilad Erdan, ha esortato i membri del Consiglio a condannare con forza i crimini dell'Iran che ha attaccato Israele dal proprio territorio sovrano, pubblicamente e con orgoglio. "L'Iran, primo sponsor mondiale del terrore, ha svelato il suo vero volto e la volontà di destabilizzare non solo la regione ma il mondo intero", ha sottolineato. Teheran da parte sua ribadisce di aver agito per autodifesa. Il Consiglio supremo di sicurezza iraniano ha inoltre specificato in una nota che il Paese ha preso di mira esclusivamente le basi militari israeliane in quella che ha definito un'azione punitiva minima necessaria per garantire gli interessi nazionali e la sicurezza. Al contempo ha fatto sapere che il regime attualmente non avrebbe in programma alcuna azione militare aggiuntiva, sottolineando però che il Paese è pronto a difendere l'integrità territoriale e gli interessi nazionali nel caso ciò si rendesse necessario. Il presidente francese Emmanuel Macron ha intanto definito spropositata la risposta dell'Iran all'attacco al suo consolato a Damasco, confermando al contempo che la Francia ha effettuato intercettazioni di droni e missili negli attacchi contro Israele su richiesta della Giordania. Nonostante ciò, sottolinea Macron, Parigi farà il possibile per evitare un'escalation e convincere Israele a non rispondere all'attacco iraniano. La crescente tensione in Medio Oriente è stata anche al centro di una conferenza telefonica dei membri del G7. A renderlo noto è stato il cancelliere tedesco Olaf Scholz secondo cui l'Iran dovrebbe archiviare l'aggressione. Alla de-escalation dovrebbe partecipare anche Israele, si sono visti concordi i partner del G7.
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