4 giorni di "pausa operativa", il rilascio di 50 ostaggi israeliani, 20 donne e 30 minori, in cambio di 150 palestinesi. È quanto prevede l'accordo tra Israele e il gruppo estremista Hamas. La "pausa operativa" sarà destinata al recupero scaglionato degli ostaggi e per l'ingresso di aiuti umanitari ai palestinesi di Gaza.
Un portavoce delle forze di difesa israeliane ha precisato che non si tratterà di un cessate il fuoco vero e proprio, i bombardamenti israeliani potrebbero comunque riprendere una volta completato lo scambio di ostaggi, ha detto ancora in portavoce, senza però essere in grado di confermare quando i combattimenti cesseranno o come funzionerà esattamente questa pausa umanitaria. I vertici politici, infatti, non hanno ancora dato istruzioni, l'esercito di Israele sta quindi ancora aspettando i dettagli finali dell'intesa.
Secondo quanto riporta Al Jazeera, anche le milizie di Hezbollah si uniranno "alla cessazione dei combattimenti", nonostante non abbiano partecipato alle trattative sul cessate il fuoco. Lo hanno riferito fonti di Hezbollah.
L'agenzia di stampa Reuters intanto riporta, citando un funzionario palestinese, che l'accordo tra Israele e Hamas per la liberazione degli ostaggi sarà ripetuto alla fine del mese. "Il secondo gruppo seguirà il primo. Ci vorranno 4 o 5 giorni per organizzarlo", ha detto ancora il funzionario, a condizione di rimanere anonimo. Tra i prigionieri rilasciati ci saranno anziani, donne e bambini, e le condizioni saranno le stesse, ha precisato.
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