Con l'espressione riscaldamento globale si intende il generale processo di aumento della temperatura media tanto nell'atmosfera del pianeta Terra quanto nei suoi oceani. E' dovuto anche a cause naturali ma soprattutto all'azione dell'uomo e in particolare ad alcune attività che provocano l'aumento della concentrazione di gas serra nell'atmosfera. Anche la deforestazione è alla base dei sensibili cambiamenti sulla superficie terrestre. I gas serra, in sostanza, permettono alle radiazioni solari di raggiungere la Terra e allo stesso tempo trattengono il calore "in uscita", determinando il cosiddetto effetto serra. Le conseguenze ambientali sono sotto gli occhi di tutti: ritiro dei ghiacci polari, innalzamento del livello delle acque, scioglimento dei ghiacci montani, modifiche nella distribuzione delle piogge, e appunto eventi meteorologici estremi. Pare più facile allora chiamarlo "maltempo" e giornalisticamente a turno "bombe d'acqua" e d'estate "ondate di calore". Eppure, è la scienza a dirci che tutti i fenomeni meteorologici estremi sono sempre più intensi e frequenti proprio a causa dei cambiamenti climatici. La scienza da decinni ci avvisa dei rischi e dei pericoli a cui andiamo incontro. L'IPCC - il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici e braccio dell'ONU, ha delineato delle chiare soluzioni: abbandonare i combustibili fossili e accelerare la transizione energetica verso un mondo 100% rinnovabile. Oltre a fermare la deforestazione e l'inquinamento degli Oceani. Il tutto va fatto immediatamnte senza ripensamenti. La politica però preferisce chiamare tutto questo "maltempo". Lo fa il presidente Donald Trump quanto un ciclone devasta e semina morte negli Usa e lo dicono i politici in Italia mentre si rimpallano le responsabilità in un subdolo gioco a chi ha fatto peggio nella difesa del territorio.