Foto: Reuters
Foto: Reuters

La prima giornata del vertice del G7 si è conclusa senza grosse sorprese. La sessione dedicata all’Ucraina è stata quella che ha offerto novità di maggior rilievo. I leader dei sette paesi più industrializzati al mondo hanno infatti raggiunto un accordo politico di massimo livello in merito allo stanziamento di aiuti aggiuntivi al Paese martoriato dal conflitto. Il G7 ha concordato un piano di prestiti per fornire a Kiev circa 50 miliardi di euro in aiuti; questi saranno garantiti dagli asset russi congelati dall’Occidente negli ultimi 28 mesi, ovvero dall’inizio del conflitto. "In questo modo sarà lo stesso Putin a pagare i danni che sta causando con questa guerra di aggressione", ha commentato la decisione la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen. Alla prima delle due sessioni dedicate all’Ucraina ha preso parte anche il leader di Kiev, Volodomyr Zensky, che ha ringraziato i partner europei per il sostegno al Paese, al diritto internazionale e alla pace, ricordando come ogni incontro di questo genere permetta a Kiev di ottenere nuove opportunità di vittoria. Durissima la replica del Cremlino. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha commentato l’accordo definendolo un passo che non porterà l’Occidente nulla di buono. Sempre secondo la portavoce, iniziative simili rischiano di provocare uno sbilanciamento del sistema finanziario e crisi devastanti.
I leader del G7 hanno discusso anche degli ultimi sviluppi in Medio Oriente, dicendosi particolarmente preoccupati per l'escalation lungo la linea di demarcazione che separa il Libano da Israele. Nella dichiarazione conclusiva della prima giornata del vertice i membri del G7 hanno ribadito l'impegno per una soluzione a due Stati e invitato Israele ad astenersi da un'offensiva a Rafah, nel rispetto del diritto nazionale.

M.N.