"Gesù è nato per noi: un noi senza confini, senza privilegi né esclusioni". Grazie al Bambino possiamo chiamarci e essere realmente fratelli, di qualsiasi lingua e cultura, con le nostre identità e diversità. In questo momento storico, aggravati dalla pandemia, abbiamo più che mai bisogno di fraternità". "Cristo ci rende tutti fratelli, non contano le diversità culturali. No a nazionalismi, siamo una famiglia umana". Così Papa Francesco nel messaggio natalizio che ha preceduto l'impartizione della benedizione "urbi et orbi". Ai governanti ha detto: "il vaccino sia per tutti, al primo posto deboli e bisognosi, non prevalgano il potere e la legge dei brevetti”. E ancora: "troppi bambini pagano il prezzo della guerra". Il pontefice si è qui soffermato proprio sull'orrore delle guerre nelle varie parti del mondo, dal Medio Oriente all’Africa, che portano a infinite tragedie per intere popolazioni, soprattutto donne e bambini, principali vittime di violenze, soprusi e sfruttamento, costrette a fuggire e con un futuro senza speranza; poi l'America Latina, con le tensioni politiche e la morsa di corruzione e narcotraffico.
Un pensiero anche alle famiglie; “a quelle che oggi non possono ricongiungersi, come pure a quelle che sono costrette a stare in casa", ha detto il Santo Padre. Infine, come detto la tradizionale benedizione "urbi et orbi". Quest'anno il Papa si è rivolto ai fedeli di tutto il mondo dall'Aula delle Benedizioni del Palazzo apostolico e disponibile in diretta sul web e in tv, e non come tradizione dalla Loggia centrale della basilica di San Pietro per evitare qualsiasi tipo di assembramento da parte dei fedeli nel rispetto delle regole anti Covid. È un Natale particolare, ma non per questo meno sentito. "Anche nei momenti più difficili i cristiani devono mantenere la loro fede in Dio", è stato il messaggio di Papa Francesco, che ieri sera ha officiato nella basilica di San Pietro a Roma la tradizionale messa di mezzanotte, anticipata alle 19,30 per permettere ai fedeli presenti, circa 200, di tornare a casa entro le 22. "Nessuno si perda d'animo", l'appello del pontefice, "usciremo dal tunnel, il tempo che abbiamo non serve a piangerci addosso, ma a consolare le lacrime di chi soffre. Sarà un Natale più autentico", ha sottolineato Papa Bergoglio, "perché' non votato al consumismo".
Delio Dessardo