La conferenza sul clima COP27, iniziata il 6 novembre, dovrebbe concludersi oggi, ma potrebbe subire ritardi, come già avvenuto in passato, a causa di disaccordi sul documento finale con le conclusioni e le direttive chiave.
Nel corso della conferenza sono stati discussi, tra l'altro, i provvedimenti per l'adattamento ai cambiamenti climatici, gli impegni per ridurre le emissioni di gas serra e per aumentare i finanziamenti per il clima soprattutto nei paesi più vulnerabili. Le trattative sui rimborsi dei danni, che i paesi in via di sviluppo hanno subito a causa dei cambiamenti climatici, sono però in stallo. Per questo motivo il segretario generale dell'Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha chiesto a tutte le parti coinvolte di raggiungere un accordo, il tempo dei negoziati è ormai finito: "Il gioco di accuse reciproche è una ricetta per una distruzione mutua, abbiamo bisogno di provvedimenti", ha detto Guterres.
La prima parte della conferenza COP27 è stata dedicata ad un vertice dei leader dei paesi partecipanti, in rappresentanza della Slovenia si è recato in Egitto il presidente della Repubblica, Borut Pahor. Nella seconda settimana ai 200 rappresentanti dei paesi partecipanti si sono uniti anche i ministri competenti per guidare la fase finale dei negoziati a livello politico. L'adozione della dichiarazione finale dimostrerà se gli appelli delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni, affinché la conferenza di quest'anno porti finalmente a un chiaro passaggio dai negoziati ad azioni concrete, abbiano trovato terreno fertile.
E. P.