Alla riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, intitolata 'Una leadership per la pace', il premier, Robert Golob, ha detto che le regole stabilite al termine della Seconda guerra mondiale stanno progressivamente cadendo. Le organizzazioni internazionali, come le Nazioni Unite, ha aggiunto, non hanno più la possibilità di intervenire e influire direttamente sui conflitti come quelli in Medioriente e Ucraina. Sulle guerre, sui crimini vanno usati gli stessi standard. "Il mondo", ha detto ancora il primo ministro, "ha bisogno di una vera leadership".
Golob ha definito la guerra in Ucraina una chiara violazione della Carta delle Nazioni Unite, che può aprire le porte a conflitti analoghi in tutto il mondo. Secondo le sue parole, è inaccettabile che il Consiglio di Sicurezza non riesca ad intervenire in modo più deciso nonostante le atrocità contro i palestinesi. Inoltre, anche in Sudan, tra l'altro in Darfur, si profila un nuovo genocidio.
Robert Golob ha poi ricordato che il Consiglio di Sicurezza è anche in parte responsabile del numero record di vittime tra i civili. "Dobbiamo ripristinare la fiducia nelle Nazioni Unite", ha affermato, chiedendo ulteriori sforzi per migliorare l'efficienza e le riforme, e aggiungendo che sono paesi i membri permanenti ad avere particolare responsabilità.
Il Ministero degli Affari esteri ed europei di Lubiana ha intanto invitato l'ambasciatore israeliano per un colloquio a seguito dell'escalation degli attacchi israeliani contro Libano e Siria, che hanno causato numerose vittime civili e portato ad un ulteriore rafforzamento delle tensioni in Medio Oriente, che risulta preoccupante. La Slovenia ha invitato Israele a cessare immediatamente il fuoco e a rispettare le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu, ha annunciato il Ministero. Ha inoltre condannato gli attacchi di Hezbollah contro Israele e chiesto moderazione per evitare l'allargamento del conflitto. La Slovenia ha fatto un appello a tutte le parti coinvolte di rispettare il diritto internazionale.
Al contempo, secondo quanto riferito dalla Casa Bianca, Stati Uniti, Unione europea, Australia e altri otto paesi hanno fatto una richiesta congiunta di un cessate il fuoco di 21 giorni al confine tra Israele e Libano, invitando i due stati ad accettare immediatamente la tregua.
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