Anche il Brasile va a destra. A vincere il ballottaggio per le presidenziali è stato, infatti, il candidato del Partito Social Liberale Jair Bolsonaro che con il 55,4%, imponendosi sul progressista Fernando Haddad. Bolsonaro, ex ufficiale dei paracadutisti, guiderà la quarta democrazia più grande al mondo puntando tutto sulla piena liberalizzazione dell'economia, segnando una svolta epocale per il sud america. Bolsonaro, nostalgico della dittatura degli anni sessanta con la quale collaborò come riservista, ha saputo cavalcare la crisi del partito dei lavoratori con un programma che promette il ritorno all'ordine, anche grazie alla liberalizzazione del porto d'armi. Il neopresidente ha inoltre parlato chiaramente della necessità di epurare il paese dai "rossi", attraverso l'incarcerazione e l'esilio. Toni alti anche contro la stampa accusa dal "Trump tropicale" che pensa di essere stato attaccato ingiustamente dai media, anche rispetto allo scandalo dei suoi messaggi elettorali illegali. Al suo rivale che si è fermato al 44,5% non è restato che ammettere la sconfitta, conseguenza del terremoto politico che ha colpito in questi anni il suo partito i cui leader si trovano incarcerati con accuse di corruzione. Uno tra i primi a complimentarsi con Bolsonaro è stato il Ministro dlel'interno Matteo Salvini, al quale aveva promesso in caso si sua vittoria l'immediata estradizione di Cesare Battisti, condannato in Italia per terrorismo e rifugiato in Brasile.