I cristiani di tutto il mondo celebrano oggi la risurrezione di Gesù Cristo: questa viene annunciata dal suono delle campane in quello che è il culmine delle celebrazioni pasquali. Dopo la Santa Messa, al ritorno a casa, le famiglie si riuniscono per consumare la colazione pasquale ovvero le pietanze che sono state fatte benedire durante il rito del Sabato Santo.
Ieri sera la tradizionale Veglia nella Basilica Vaticana. Nei simboli di cui è intessuta si esprime il senso della risurrezione di Cristo: la benedizione del fuoco e la preparazione del cero pasquale ricordano a tutti che il mondo delle tenebre è attraversato dalla Luce, il Cristo Risorto, in cui Dio ha realizzato in modo definitivo il suo progetto di salvezza. Nell'omelia il Santo Padre ha ricordato che Pasqua è la festa della rimozione delle pietre che sigillano il cuore, come quella del peccato. Il peccato, infatti, seduce, promette cose facili e pronte, benessere e successo, ma poi lascia dentro solitudine e morte. Il Papa ha inoltre chiesto ai presenti di non avere una fede da museo, perché Gesù non è un personaggio del passato, non si conosce sui libri di storia, ma si incontra nella vita.
Per la prima volta dopo la rottura evvenuta all'epoca di Mao Tse-tung, oggi anche la Chiesa cattolica cinese celebra la Pasqua. Per favorire l'unità il Vaticano ha riconosciuto il vescovo cosiddetto ufficiale che, nel Giovedi Santo, ha affiancato quello designato dalla Santa Sede. E dopo 4 anni anche a Mosul, in Iraq, dilaniata dalla guerra, torna la Pasqua celebrata da un vescovo. "Costruire ponti di fraternità, demolire muri e seminare speranza", questo il messaggio che ha lanciato durante la messa celebrata alla presenza di una quindicina di famiglie cristiane, le uniche rientrate fino ad ora in città dopo la persecuzione dello Stato Islamico.
Maja Novak