A seguito di intensi negoziati mediati dal Qatar, con il supporto degli Stati Uniti e dell'Egitto, è stato raggiunto un accordo di cessate il fuoco a Gaza. Tale intesa, frutto di un complesso lavoro diplomatico, ha visto il coinvolgimento diretto del Primo Ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman al-Thani, il quale ha svolto un ruolo cruciale nell'avvicinare le parti. Tra i principali punti della trattativa figura la questione del ritiro graduale delle forze israeliane da Gaza, sulla quale il movimento Hamas ha posto l'accento, richiedendo la presentazione di mappe dettagliate da parte di Israele. Inoltre, l’accordo, il cui avvio è previsto per domenica, prevede una fase di cessate il fuoco generalizzato della durata di sei settimane, seguita poi da una seconda fase caratterizzata dal rilascio di tutti gli ostaggi e dal consolidamento della tregua. A titolo indicativo, si prevede la liberazione iniziale di 33 cittadini israeliani e di circa 1.650 prigionieri palestinesi, al fine di facilitare il processo di riconciliazione. “Un accordo doloroso” ha fatto sapere il Ministero degli esteri israeliano esprimendo tuttavia cauto ottimismo e prospettando una votazione governativa nelle prossime ore. Il Ministro Saar ha evidenziato la natura estremamente difficile dell'intesa, sottolineando il dilemma morale nella liberazione di pericolosi terroristi e assassini in cambio del rilascio degli ostaggi israeliani. Esercitare la "leadership", ha sottolineato, significa "dover scegliere tra due brutte opzioni entrambe negative, non tra una buona e una cattiva, ma tra due alternative sgradevoli.” Nel frattempo, fonti egiziane, riportando informazioni al canale qatariota Al Arabia, hanno annunciato un significativo ritiro dell’IDF dalla strategica zona del corridoio di Filadelfia, posizionato al confine tra la Striscia di Gaza e il Sinai egiziano. E Donald Trump ha immediatamente rivendicato il ruolo determinante della sua storica vittoria elettorale di novembre nell'ottenimento "dell'epico" accordo di cessate il fuoco a Gaza. Secondo il leader, tale risultato straordinario sarebbe stato impensabile senza la chiara dimostrazione di forza e determinazione offerta dalla sua amministrazione, la quale ha così consolidato la sua credibilità sulla scena internazionale e posto le basi per una nuova era di pace e stabilità nella regione. "Abbiamo ottenuto così tanto senza nemmeno essere alla Casa Bianca. Immaginate tutte le cose meravigliose che accadranno quando tornerò ufficialmente" ha dichiarato esprimendo soddisfazione.
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