Foto: EPA
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I bombardamenti israeliani della scorsa notte hanno preso di mira alcuni siti militari, tra cui un quartier generale di ricerca, colpendo diverse zone della Siria centrale. “Tredici violente esplosioni hanno avuto luogo nell’area che ospita centri di ricerca, gruppi filo-iraniani ed esperti di sviluppo di armi sono presenti nella zona” ha dichiarato l’Osservatorio, mentre l’agenzia di stampa ufficiale siriana continua a riferire il numero di feriti, che ora dopo ora continua a salire. Ieri sera “il nemico israeliano ha effettuato un attacco aereo dal Libano nord-occidentale” ha dichiarato invece una fonte militare. Il ministero degli esteri iraniano ha condannato tempestivamente Israele per l’attacco “criminale”, reagendo anche alle notizie secondo cui il luogo colpito sarebbe un centro legate all’Iran in Siria. “L’affermazione è completamente priva di fondamento” hanno sottolineato, aggiungendo che “i sostenitori del regime israeliano dovrebbero smettere di armare i sionisti”, invitando le Nazioni Unite a "prendere misure più serie contro i crimini barbari del regime sionista”.
Nel frattempo, Hamas ha negato di aver proposto nuove condizioni nei colloqui di cessate il fuoco e rilascio ostaggi a Gaza. Risposta alle affermazioni dei media statunitensi secondo cui avrebbe presentato nuove condizioni ai mediatori per il rilascio dei prigionieri israeliani. Il portavoce di Hamas ha dichiarato che “i funzionari statunitensi che sono stati usati come fonte della notizia hanno avvelenato i negoziati, non sono state presentate nuove condizioni ai mediatori, né sulla questione dei prigionieri né su altre questioni”.

B.Ž.