Tutto è iniziato con gli incendi in Australia. Centinaia di migliaia di animali in fuga, assistiti persino dai militari. A gennaio il governo cinese mette in quarantena Wuhan e poi l’intera provincia di Hubei. Scoppia l’emergenza coronavirus. Alla fine di febbraio i primi casi vengono accertati a Codogno in Lombardia, l’Europa oramai precipita nella crisi provocata dal virus. Il Dow Jones, l’indice di borsa statunitense, fa registrare il maggior tracollo della storia in un solo giorno. I mercati vengono messi in crisi dal Covid.
Intanto in Turchia un terremoto di magnitudo 6,7 uccide 41 persone e ne ferisce più di 1600. Zagabria è scossa da un forte sisma e lo scenario si ripete in questi giorni e con conseguenze più devastanti a pochi chilometri di distanza. La terra trema anche in Messico. La magnitudo è di 7,5 ed i morti sono dieci.
In un anno come il 2020 non potevano mancare le cavallette, che in Africa distruggono pascoli, campi e vegetazione
Uragani e inondazioni colpiscono l’India, il Bangladesh, il Pakistan, la Cina e le coste occidentali americane. I morti si contano a centinaia, mentre gli sfollati sono milioni. Le assicurazioni stimano che il 2020 sarà uno degli anni più cari alla voce risarcimenti catastrofi, anche escludendo il coronaviris.
Sul fronte delle tragedie, anche se questa volta la natura non c'entra, a Beirut, in Libano scoppia un deposito con migliaia di tonnellate di nitrato d’ammonio. Il bilancio è di 200 morti e di 7000 feriti. La città è devastata.
Si chiude così un anno che sarà ricordato come orribile e che non mancherà di lasciare conseguenze economiche, sociali e politiche che si sentiranno anche nei prossimi anni, mentre il 2021 si apre con la speranza che il vaccino, almeno sul fronte della lotta al virus, possa riportare tutto ad una certa normalità.
Stefano Lusa