Il Congresso americano è in stallo da mesi sull'adozione di fondi per Kiev. I quasi 61 miliardi di dollari in aiuti, soprattutto militari, potrebbero esser sbloccati sabato, assieme ai finanziamenti destinati a Israele e Taiwan. Si tratta di un pacchetto di aiuti militari che il Senato ha già approvato, ma che i repubblicani si rifiutano di considerare. Il premier ucraino Denis Shmyhal ha lanciato un ultimo appello in vista del voto: ‘‘Questi soldi dovevano arrivare già ieri, non oggi e non domani’’, ha detto, ricordando che l'esercito ucraino è a corto di truppe e armi al fronte. Se l'Ucraina dovesse cadere, avverte, l'intero sistema globale di sicurezza verrà distrutto il che porterà alla nascita di numerosi conflitti e di conseguenza allo scoppio della terza guerra mondiale. Da parte sua il Cremlino si è detto sicuro che un ulteriore stanziamento non farà la differenza in merito all'esito del conflitto. Non è la prima volta che Kiev lancia un avvertimento così allarmante sulle conseguenze di una sua potenziale sconfitta. L'anno scorso il presidente Volodymyr Zelensky aveva affermato che, se la Russia avesse vinto, il suo prossimo obiettivo sarebbe stata la Polonia. L'invasione avrebbe dato inizio alla terza guerra mondiale, aveva affermato all'epoca il leader ucraino. Il mese scorso il presidente russo Vladimir Putin ha definito una "totale assurdità" l'idea che la Russia possa un giorno invadere l'Europa orientale. Mosca non ha mai attaccato nessuno stato membro della Nato, ha ricordato, sottolineando che l'organizzazione è impegnata nella difesa collettiva e che attaccare un Paese dell'Alleanza rappresenterebbe un'aggressione contro tutti.
M.N.