Foto: Reuters
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Slitta quindi a settembre la condanna nei confronti di Donald Trump, dopo che a maggio un tribunale di New York lo ha riconosciuto colpevole di 34 reati di falsificazione di documenti aziendali in relazione al pagamento della porno star Stormy Daniels per tacere su una relazione sessuale prima delle elezioni del 2016. Il pagamento è stato effettuato da Michael Cohen e Trump ha restituito il denaro al suo ex legale, presentandolo come compenso per i suoi servizi. La sentenza nei confronti dell'ex presidente americano era inizialmente prevista per l'11 luglio, ma, secondo quanto riportano i media statunitensi, gli avvocati di Trump stanno cercando di annullare la condanna dopo la decisione di alto profilo della Corte Suprema sull'immunità. Lunedì, lo ricordiamo, la Corte Suprema ha stabilito che il presidente degli Stati Uniti è immune da procedimenti giudiziari per tutti gli atti ufficiali in carica nel caso dell'impeachment di Trump per l'intromissione nelle elezioni del 2020 e l'attacco dei suoi sostenitori al Congresso. Le prove nel processo di New York contenevano infatti anche alcune delle azioni intraprese da Trump come capo dello Stato.
Il procuratore generale di New York, Alvin Bragg, ha riferito di non essere contrario a prendere in considerazione la richiesta di annullamento, anche essendo abbastanza convinto che sia infondata. Il giudice ha quindi deciso di accogliere la richiesta, segnando un'altra vittoria giudiziaria per Trump, la cui strategia legale è quella di ritardare l'esito di tutti i procedimenti penali almeno fino a novembre di quest'anno, quando spera di ritornare a capo della Casa Bianca.